Il principio delle onde di Elliott

Secondo il pioniere della finanza Ralph Nelson Elliott i mercati si muovono seguendo cicli simili a quelli del mare, dando origine a onde di tipo impulsivo e ad opposti movimenti di tipo correttivo.

Nel corso del 1930 Elliott pubblico alcuni dei suoi studi sui movimenti dei mercati finanziari, basati su elaborazioni dei principi di Charles Dow, il padre dell’analisi tecnica. Osservò che alcuni pattern sono soliti ripetersi ciclicamente nel tempo ed in base ad essi è quindi possibile prevedere movimenti futuri. In pratica il mercato si muove allo stesso modo delle onde del mare, che ricoprono le coste seguendo movimenti impulsivi per poi ritirarsi a seguito di movimenti correttivi.

Questa teoria per Elliott può essere applicata anche nelle scienze, nella politica, nella geografia, nello studio delle società  e delle diverse culture. Nonostante questo principio sia largamente utilizzato nell’analisi dei mercati, trova alcuni detrattori che sostengono la sola validità  dell’analisi tecnica per prevedere il movimento dei prezzi.

The Elliot Wave, il principio delle onde di ElliotIl principio delle onde di Elliott, sebbene sia alquanto complesso in alcuni suoi aspetti, ha inizio con l’analisi di due pattern: le onde impulsive e le onde correttive. Le onde impulsive sono composte da cinque sotto-onde, e si muovono seguendo il trend principale. In figura sono segnate con i numeri 1,2,3,4,5. Le onde correttive invece sono tre sotto-onde (a,b,c) che corrispondono ad un’inversione di tendenza (azione correttiva).

Tra le onde impulsive è possibile riconoscere alcune che vanno contro il trend principale e rappresentano una correzione di esso: in figura sono le onde 2 (correzione della 1) e 4 (correzione dell’onda 3), che tuttavia fanno sempre parte dell’onda impulsiva di riferimento. Essendo comunque onde di tipo correttivo, possono essere scomposte ulteriormente in tre sotto onde a,b,c.

Descrizione delle onde

L’onda 1 ha inizio alla fine di una fase correttiva, precedentemente arrivata a conclusione. Il trader che entra nel mercato in questo momento è portato a prendere decisioni calcolando medio-lungo periodo, ma deve prestare attenzione perchè si tratta di un momento “pericoloso”. L’onda 2 segna un abbassamento del prezzo che comunque rimane sempre al di sopra del minimo segnato dalla prima onda. In questo momento la tendenza che molti hanno è quella di vendere, ma in realtà  questa non è la scelta migliore perchè sta per avere inizio un nuovo innalzamento.

L’onda 3 è molto lunga e dinamica, è solitamente la più estesa ed i volumi di scambio sono elevati. Il mercato ha un trend al rialzo. Quest’onda è divisa in ulteriori cinque sotto-onde con considerevoli gap tra i esse. Se l’onda 3 non supera la lunghezza dell’ onda 1 c’è da aspettarsi una estensione in onda 5. L’onda 4 è la più complessa: corrisponde ad una correzione del trend in atto. Non scende mai sotto il massimo di onda 1 e normalmente si formano figure complesse di tipo triangolare. In questo momento è utile rientrare in caso si fosse deciso di uscire in precedenza. L’onda 5 vede un aumento dei prezzi e rappresenta la fine del movimento del trend principale. In alcuni casi l’onda 5 è formata da un movimento a 5 onde, mentre in altri casi assume una figura “diagonal triangle”.

Onde correttive e onde impulsive

Le onde correttive sono rappresentate con le lettere dell’alfabeto (a,b,c) e sono la correzione del rialzo prodotto dall’onda impulsiva precedente. Le onde a,c sono impulsive all’interno dell’onda correttiva e possono essere a loro volta scomposte in cinque sotto-onde.

L’onda a rappresenta una correzione del rialzo precedente. Forma altre cinque sotto onde che possono trarre di inganno i trader principianti, che credono si tratti di una nuova partenza. La successiva onda b viene infatti spesso confusa con un nuovo trend in rialzo, ma in realtà  dà  inizio ad un nuovo nuovo DownTrend. Vengono a formarsi di solito tre nuove sotto onde e gli investitori non scambiano grossi volumi. L’onda c è la più forte delle tre onde correttive e può scendere al di sotto del minimo di onda a. E’ l’onda spesso più dirompente dell’intera correzione, soprattutto nel caso di semplice pattern a zig zag.

Questo principio descrive il modo in cui si comporta il mercato. Ci sono diverse varianti della teoria di Elliot, tutte descritte ed illustrate nel suo libro “The Wave Principle” che fu pubblicato nel 1935 e riscosse grande successo tra gli operatori di Wall Street. Ci teniamo a precisare che questo studio, come parte degli studi di analisi tecnica, possono essere uno strumento in più a favore del trader, ma siccome il mercato finanziario è molto complesso e non poggia su basi scientifiche, è importante tenere a mente che queste teorie non sempre riescono a prevedere ogni possibile scenario.

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2 commenti su “Il principio delle onde di Elliott”

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